L’importante èche vi sia sempre una correlazione tra assenza ed assunzione a termine, nel senso che quest’ultima deve essere stata determinata dalla necesità creatasi nell’azienda per effetto della prima.
sentenze lavoro
Licenziamento legittimo in caso di assenze ripetute
In particolare, nel caso specifico la lavoratrice, addetta alle pulizie, era stata assunta per svolgere le sue mansioni presso gli uffici della Regione Veneto a Venezia, tuttavia a causa della ristrutturazione in corso presso l’edificio che ospitava tali uffici era stata chiamata a svolgere la sua prestazione lavorativa presso la nuova sede di Mestre, secondo gli stessi orari di lavoro.
Infortunio in itinere e utilizzo del mezzo privato
Al riguardo, in particolare, la Corte di Cassazione con la sentenza n. 6725 del 18 marzo 2013 ha respinto il ricorso presentato da un lavoratore che aveva chiesto una rendita da infortunio in quanto, mentre stava percorrendo il tragitto casa-lavoro a bordo del suo motoveicolo, era stato coinvolto in un incidente a causa di un autoveicolo che aveva cambiato direzione in modo brusco e senza alcuna segnalazione.
Licenziamento per mancanza di mansioni equivalenti
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 5963 dell’11 marzo 2013, che ha quindi interpretato in maniera restrittiva la norma che prevede l’obbligo a carico dell’azienda di provare a ricollocare il dipendente qualora le sue mansioni dovessero essere soprresse.
Licenziamento illegittimo per denuncia illeciti in azienda
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione, che ha accolto il ricorso presentato da un lavoratore dipendente, che insieme ad altri suoi cinque colleghi aveva denunciato alcuni illeciti commessi dalla società presso la quale prestava servizio in relazione ad un appalto per la manutenzione di alcuni semafori, allegando all’esposto alcuni documenti aziendali e senza prima informare la società stessa, la quale a sua volta aveva licenziato il dipendente per diffamazione.
Tassazione ferie non godute
A stabilirlo èstata sentenza n. 89/2013 della quarta sezione della Commissione tributaria regionale del Lazio, depositata in segreteria lo scorso 6 febbraio.
Omessa valutazione stress da lavori ripetitivi
In tal caso, in particolare, il datore di lavoro èstato giudicato colpevole non solo di non aver previsto il rischio di possibili cadute dall’alto e quello di posture incongrue ma anche di aver omesso di valutare i rischi derivanti dallo stress da lavoro ripetitivo.
Licenziamento legittimo se si rivela che la società sta per chiudere
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 4859 del 27 febbraio 2013, secondo cui una simile condotta va a compromettere irrimediabilmente il rapporto di fiducia che deve necessariamente intercorrere tra lavoratore e datore di lavoro.
Demansionamento legittimo se mansioni inferiori non prevalgono
Al riguardo, tuttavia, la Corte di Cassazione con la sentenza n. 4301 del 22 febbraio 2013 ha sancito la possibilità di adibire un lavoratore dipendente a mansioni inferiori, purchèrisulti prevalente l’espletamento di quelle corrispondenti al suo livello di inquadramento.
Licenziamento e patteggiamento del reato
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 3912 del 18 febbraio 2013, con la quale èstato respinto il ricorso presentato da un’azienda, la quale sosteneva che ai fini del licenziamento disciplinare la sentenza di patteggiamento dovesse considerarsi equiparata ad una sentenza di condanna.
Farmacie aperte oltre il turno non sanzionabili
La decisione della Suprema Corte ha quindi cancellato di fatto la sanzione disciplinare consistente nella sospensione dalla professione per 30 giorni disposta dall’Ordine dei Farmacisti contro una professionista che aveva violato l’accordo sottoscritto con i colleghi.
Licenziamento per breve assenza ingiustificata èillegittimo
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione, che ha confermato la sentenza della Corte d’Appello di Roma e disposto l’annullamento del licenziamento intimato ad un dipendente come sanzione disciplinare per essersi allontanato dal luogo di lavoro con una giustificazione infondata per quasi tre ore.
Risarcimento danni per mobbing da parte dei colleghi
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza 1471/2013, con la quale un’azienda veneta èstata condannata al risarcimento del danno biologioco nei confronti di un suo dipendente, che tra le altre cose era anche stato demansionato, vittima di mobbing consistente in dileggio e altre vessazioni da parte di altri suoi colleghi dipendenti delle stessa azienda.
Bancarotta fraudolenta e interdizione del manager
Attività durante la malattia non giustifica il licenziamento
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 21938 del 6 dicembre 2012, con la quale èstato giudicato il caso di un lavoratore licenziato perchè durante il periodo di malattia aveva svolto delle attività edili per il suo fondo e sui terreni circostanti.