Riduzione costo del lavoro per essere competitivi

Un’azienda per dare 1.000 euro al mese ad un dipendente, tra tasse, contributi e balzelli vari, deve scucire quasi il doppio. Cosଠal lavoratore va uno stipendio basso che per un’impresa, pena una contrazione sensibile dei profitti, diventa impossibile aumentare proprio per effetto dell’elevato costo del lavoro.

E’ questa una delle variabili che pesa sulla competitività  del nostro Paese, e per la quale occorre agire in una fase congiunturale particolarmente difficile a livello macroeconomico ed occupazionale. Pur ammettendo che per contrastare la disoccupazione non esistono di certo delle ricette facili, Rete Imprese Italia, in un’audizione presso la Camera dei Deputati, ètornata a chiedere, tra l’altro, interventi di riduzione del costo del lavoro.

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Manovra 2010: tagli a stipendi e rimborsi

Seppure meno consistenti rispetto a quanto forse auspicato da molti cittadini, la manovra finanziaria ha toccato anche il mondo della politica italiana e delle alte cariche dello Stato. Vengono infatti attuate varie sforbiciate su svariati capitoli di spesa.

Innanzitutto, viene tagliato del 10% lo stipendio di ministri e sottosegretari; il taglio, perà², non èpoderoso come potrebbe apparire a prima vista, giacchè si applica soltanto sugli importi che su base annuale superano la soglia di ottantamila euro.

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Stipendi italiani tra i pi๠bassi dell’Ocse

ocse

L’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) ha rilasciato i dati relativi agli stipendi medi annuali per i paesi facenti parte.

Quanto risulta dai numeri èche gli italiani incassano ogni anno stipendi pi๠bassi di molte nazioni Ocse. Il salario netto annuale in Italia èpari 21374$ collocandosi al 23esimo posto nella classifica dei 30 paesi membri.

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Stipendi troppo bassi in Italia

Negli ultimi cinque anni i lavoratori dipendenti hanno perso quasi 1.900 euro di potere d’acquisto con un crollo del valore della loro busta paga rispetto al carovita concentrato nel 2002-2003: l’allarme salari èstato lanciato dall’Ires-Cgil che con la ricerca “Salari in difficoltà ” ha sottolineato come un lavoratore dipendente con un reddito di 24.890 euro (media 2007) abbia perso cumulativamente dal 2002, circa 1.210 euro rispetto all’inflazione e 686 euro per la mancata restituzione del fiscal drag con una perdita complessiva di 1.896 euro.

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