Revisione degli studi di settore in stallo

studi di settore

Mercoledଠ16 si ètenuta la riunione della commissione di esperti chiamata a convalidare gli studi di settore in vigore per il periodo d’imposta 2009, applicabili sulle dichiarazioni dei redditi dell’anno prossimo.

Come noto, infatti, uno dei primi provvedimenti fiscali del nuovo Governo èstato quello di anticipare la data di pubblicazione degli studi, per consentire ai contribuenti di non attendere l’ultimo momento prima di sapere se sono in regola o no col temuto software Gerico.

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Proroga in vista per i nuovi studi di settore

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Sarà  molto difficile per l’Agenzia delle Entrate e per la società  incaricata Sose riuscire a predisporre gli studi di settore per il periodo d’imposta 2009 entro il prossimo mese di settembre.
Fino ad un paio di anni fa, infatti, gli studi di settore venivano approntati all’ultimo momento, poco prima del mese di maggio dell’anno successivo, quando cioèinizia il periodo in cui si cominciano ad inviare le dichiarazioni dei redditi.

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Verso il potenziamento del redditometro

soldi euro

In una recente intervista al “Corriere della Sera”, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera ha risposto a molte domande sulla lotta all’evasione fiscale, prospettando un impiego sempre pi๠massiccio dello strumento del redditometro.

Il redditometro èun metodo di ricostruzione del reddito delle persone fisiche basato sulle spese eseguite nel corso dell’anno. Chi acquista quadri antichi, si iscrive a club prestigiosi o si concede un mese di vacanze in un paradiso tropicale e dichiara un reddito troppo scarso ha certamente qualcosa da chiarire, come ha spiegato Befera.

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Studi di settore, il 60% dei contribuenti controllati si arrende

studi

Secondo i dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate, circa il 60% dei contribuenti dotati di partita IVA e controllati nel biennio 2007-08 selezionati sulla base degli studi di settore hanno voluto o dovuto arrendersi di fronte alle ragioni dell’Amministrazione Finanziaria e hanno accettato di pagare imposte e sanzioni sul sovra-reddito (eccedente rispetto a quello dichiarato), cosଠcome calcolato dal software Gerico.

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Consueta proroga per i versamenti di agosto

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Quasi tutti i versamenti fiscali (con alcune rare eccezioni, come l’acconto IVA dell’ultimo mese o trimestre) devono essere versati entro il giorno 16 del mese interessato.

Il discorso riguarda il saldo e il primo acconto delle imposte sul reddito e dell’IRAP, acconto e saldo ICI, liquidazioni periodiche IVA e numerose altre fattispecie.

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Indicatori di Normalità  Economica (terza parte)

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Dopo le valutazioni introduttive, vediamo adesso di analizzare il contenuto del quadro NS e dunque in cosa consistano i famigerati Indicatori di Normalità  Economica.

Il contenuto pi๠semplice, insolitamente, èriservato ai soggetti pi๠complessi, e cioèle società  di capitali. Esse devono infatti comunicare due sole informazioni: il numero di giornate retribuite di tutti i dipendenti nel corso del 2008 e il numero di collaboratori coordinati e continuativi che hanno prestato l’attività  nell’anno.

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Indicatori di Normalità  Economica (prima parte)

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Per il terzo anno consecutivo, anche in occasione della presentazione della dichiarazione dei redditi 2009 molti contribuenti saranno tenuti ad allegare al Modello UNICO il cosiddetto “modello INE”, o, pi๠correttamente, il quadro NS relativo agli Indicatori di Normalità  Economica.

Gli Indicatori furono introdotti dal decreto Visco-Bersani nel 2006, con l’idea di chiudere il cerchio intorno ai titolari di partita IVA: se la gran parte di loro, infatti, ètenuta alla redazione dei modelli contenenti i dati rilevanti ai fini degli studi di settore o, in alternativa, dei parametri contabili, rimaneva comunque una cospicua percentuale di soggetti esclusi da questi obblighi, per la presenza di una o pi๠cause di esclusione.

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Contribuenti minimi: IRAP, addizionali, studi di settore e INPS

deducibilità  spese di rappresentanza

Le semplificazioni maggiori per i contribuenti minimi si hanno nel campo delle imposte dirette. Innanzitutto, gli aderenti al “forfettone” sono totalmente esenti da IRAP: dunque, niente dichiarazione e niente versamenti.

In secondo luogo, sono esenti dalle addizionali regionali e comunali all’IRPEF, perlomeno per i redditi d’impresa o di lavoro autonomo soggetti al regime dei “minimi”: discorso diverso, naturalmente, se ci sono anche altri redditi, su cui potranno eventualmente essere calcolate le addizionali.

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Annotazioni agli studi di settore

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Ogni anno, pi๠di un contribuente su tre fra quelli sottoposti agli studi di settore risulta incongruo ai calcoli matematici eseguiti dal severissimo software GERICO.

Ma non in tutti i casi (anzi, probabilmente solo in una minoranza di essi) l’incongruità  èil segnale di effettivi illeciti e violazioni tributarie di varia natura: pi๠spesso, infatti, lo studio di settore, che cerca di fotografare le realtà  economiche basandosi su campioni statistici, non èin grado di comprendere correttamente i fenomeni che riguardano la singola impresa.

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Presto gli studi di settore su base federale

ministero delle finanze

Nella Gazzetta Ufficiale del 17 giugno èstato finalmente pubblicato il testo definitivo di un decreto del Ministero delle Finanze di circa un mese fa che dà  attuazione ad una norma contenuta nel decreto anticrisi emanato alla fine del 2008.

Fino a questo momento, gli studi di settore hanno tenuto conto in misura minimale delle caratteristiche territoriali delle varie attività  economiche: eppure, èabbastanza evidente che le tariffe di un avvocato oppure il costo di un soggiorno in albergo a Venezia non sono la stessa cosa che a Matera.

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Studi di settore, solo il 39% si adegua

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Sono stati diffusi in questi giorni i risultati statistici sulla dichiarazione dei redditi del 2008 riferita all’anno precedente. L’analisi pi๠interessante riguarda i soliti, famigerati studi di settore.

Com’ noto, qualora il reddito e il volume d’affari IVA dichiarati sono al di sotto dei minimi calcolati dal sofisticato software Gerico, il contribuente puಠscegliere di adeguarsi spontaneamente dichiarando quel tanto di redditi e di fatturato che manca per raggiungere la congruità , e di conseguenza pagando pi๠imposte, oppure farne a meno e prepararsi ad affrontare un possibile accertamento fiscale.

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Modelli studi di settore pubblicati

finanziaria-ufficio

Con un ritardo enorme rispetto agli anni passati (ma giustificato dalla necessità  di elaborare i correttivi necessari per tener conto degli effetti della crisi globale), nei giorni scorsi sono stati finalmente pubblicati i modelli ufficiali per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini degli studi di settore, che la gran parte dei soggetti titolari di partita IVA deve allegare alle rispettive dichiarazioni dei redditi se non ricorrono condizioni di esclusione o inapplicabilità .

I modelli sono in tutto duecentosei: centotrentasette immodificati dall’anno scorso e sessantanove sottoposti ad evoluzione. Secondo la legge, infatti, ogni studio deve essere rivisto ogni tre anni.

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