Come noto, infatti, uno dei primi provvedimenti fiscali del nuovo Governo èstato quello di anticipare la data di pubblicazione degli studi, per consentire ai contribuenti di non attendere l’ultimo momento prima di sapere se sono in regola o no col temuto software Gerico.
studi di settore
Proroga in vista per i nuovi studi di settore
Fino ad un paio di anni fa, infatti, gli studi di settore venivano approntati all’ultimo momento, poco prima del mese di maggio dell’anno successivo, quando cioèinizia il periodo in cui si cominciano ad inviare le dichiarazioni dei redditi.
Verso il potenziamento del redditometro
Il redditometro èun metodo di ricostruzione del reddito delle persone fisiche basato sulle spese eseguite nel corso dell’anno. Chi acquista quadri antichi, si iscrive a club prestigiosi o si concede un mese di vacanze in un paradiso tropicale e dichiara un reddito troppo scarso ha certamente qualcosa da chiarire, come ha spiegato Befera.
Studi di settore, il 60% dei contribuenti controllati si arrende
Consueta proroga per i versamenti di agosto
Il discorso riguarda il saldo e il primo acconto delle imposte sul reddito e dell’IRAP, acconto e saldo ICI, liquidazioni periodiche IVA e numerose altre fattispecie.
Indicatori di Normalità Economica (terza parte)
Il contenuto pi๠semplice, insolitamente, èriservato ai soggetti pi๠complessi, e cioèle società di capitali. Esse devono infatti comunicare due sole informazioni: il numero di giornate retribuite di tutti i dipendenti nel corso del 2008 e il numero di collaboratori coordinati e continuativi che hanno prestato l’attività nell’anno.
Indicatori di Normalità Economica (seconda parte)
Indicatori di Normalità Economica (prima parte)
Gli Indicatori furono introdotti dal decreto Visco-Bersani nel 2006, con l’idea di chiudere il cerchio intorno ai titolari di partita IVA: se la gran parte di loro, infatti, ètenuta alla redazione dei modelli contenenti i dati rilevanti ai fini degli studi di settore o, in alternativa, dei parametri contabili, rimaneva comunque una cospicua percentuale di soggetti esclusi da questi obblighi, per la presenza di una o pi๠cause di esclusione.
Altri provvedimenti della manovra estiva
Per chiudere il cerchio, indichiamo adesso sinteticamente altre misure proprie della manovra estiva, di argomento vario.
Contribuenti minimi: IRAP, addizionali, studi di settore e INPS
In secondo luogo, sono esenti dalle addizionali regionali e comunali all’IRPEF, perlomeno per i redditi d’impresa o di lavoro autonomo soggetti al regime dei “minimiâ€: discorso diverso, naturalmente, se ci sono anche altri redditi, su cui potranno eventualmente essere calcolate le addizionali.
Annotazioni agli studi di settore
Ma non in tutti i casi (anzi, probabilmente solo in una minoranza di essi) l’incongruità èil segnale di effettivi illeciti e violazioni tributarie di varia natura: pi๠spesso, infatti, lo studio di settore, che cerca di fotografare le realtà economiche basandosi su campioni statistici, non èin grado di comprendere correttamente i fenomeni che riguardano la singola impresa.
Correttivi per gli studi di settore dei professionisti
Questi correttivi, frutto di accurate analisi compiute nei mesi scorsi tenendo contro degli effetti della crisi economica, consentono di abbattere il livello di ricavi giudicato congruo da parte del software Gerico.
Presto gli studi di settore su base federale
Fino a questo momento, gli studi di settore hanno tenuto conto in misura minimale delle caratteristiche territoriali delle varie attività economiche: eppure, èabbastanza evidente che le tariffe di un avvocato oppure il costo di un soggiorno in albergo a Venezia non sono la stessa cosa che a Matera.
Studi di settore, solo il 39% si adegua
Com’ noto, qualora il reddito e il volume d’affari IVA dichiarati sono al di sotto dei minimi calcolati dal sofisticato software Gerico, il contribuente puಠscegliere di adeguarsi spontaneamente dichiarando quel tanto di redditi e di fatturato che manca per raggiungere la congruità , e di conseguenza pagando pi๠imposte, oppure farne a meno e prepararsi ad affrontare un possibile accertamento fiscale.
Modelli studi di settore pubblicati
I modelli sono in tutto duecentosei: centotrentasette immodificati dall’anno scorso e sessantanove sottoposti ad evoluzione. Secondo la legge, infatti, ogni studio deve essere rivisto ogni tre anni.