La Cassazione ha comunicato i termini per le correzioni e integrazioni in dichiarazione dei redditi 2016. I termini variano sulla base degli effetti economici dell’errore o dell’omissione. La sentenza.Â
La sentenza della Corte di Cassazione n. 13378 del 30/06/2016 ha messo nero su bianco i termini entro cui il contribuente puಠmodificare o meglio correggere la propria dichiarazione dei redditi. Sono stati evidenziati due casi, quello in cui il danno economico èlegato all’errore in dichiarazione e va sfavore della PA oppure quello in cui il danno e a sfavore del contribuente.
Se il danno determina una perdita economica per la Pubblica Amministrazione allora la dichiarazione integrativa deve essere presentata entro e non oltre i termini previsti per l’accertamento che sono quelli enucleati nell’articolo 43 del Dpr600.
Nel caso in cui invece sia il contribuente ad avere la peggio allora il termine èil periodo d’imposta successivo. Se infatti  l’obiettivo ècorreggere errori ed omissioni a causa dei quali il contribuente ha pagato pi๠tasse del dovuto, c’ètempo fino alla successiva dichiarazione dei redditi, momento in cui le somme potranno essere usate in compensazione. Resta comunque la possibilità per il contribuente di chiedere un rimborso entro 48 mesi dal versamento oppure, in caso di contenzioso, resta la possibilità di rivolgersi alle sedi opportune.
Per quanto riguarda le modalità di correzione si ricorda che èimportante correggere gli errori soltanto se la dichiarazione èstata presentata entro i termini, ovvero entro il termine di 90 giorni dalla scadenza. La pronuncia della Corte di Cassazione èarrivata dopo un contenzioso ben enucleato nella sentenza che si puಠleggere in questa pagina.