Anche le imposte comunali di Imu e di Tasi potrebbero rientrare nell’ambito della rottamazione delle cartelle. Questo almeno èquanto sarebbe contenuto in un emendamento presentato dalla Lega inserito nel Dl fiscale collegato alla manovra attualmente all’esame della Commissione finanze del Senato.
Le imposte comunali non pagate e relative agli immobili di proprietà potrebbero quindi rientrare nella rottamazione dei debiti (rottamazione ter) accumulati con il fisco tra il 2000 e il 2017.
Anche in questo caso si tratterebbe di imposte che non sono state pagate e che siano state notificate negli anni che vanno dal 2000 al 2017, dagli enti stessi e dai concessionari della riscossione. L’emendamento della Lega prevede che le entrate dovute agli enti locali prevederebbero l’esclusione delle sanzioni.
Stando cosଠle cose, la rottamazione delle tasse di Imu e di Tasi consentirebbe ai Comuni di riuscire a recuperare, almeno in parte, i soldi dovuti dai cittadini: da una parte i Comuni potrebbero mettere in sicurezza i bilanci locali anche attraverso il recupero dei 300 milioni di euro che, per errore, nel passaggio Imu-Tasi non sono stati versati a 1800 Comuni e dall’altra i cittadini non andrebbero a sostener anche il costo della sanzioni previste in questi casi. A ridosso dell’emendamento presentato dalla Lega sulla rottamazione delle tasse comunali sulla casa non versate al comune di residenza, arriva anche la proposta Anci che chiede l’unificazione delle tasse di Imu e Tasi in un unico prelievo contando non solo su una maggiore e complessiva semplificazione non solo per i contribuenti, ma anche per gli uffici comunali.Â
IMU E TASI, IL RAVVEDIMENTO OPEROSO
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