Ammonterà a circa 10 miliardi di euro l’importo che i contribuenti italiani andranno a versare nelle casse dei Comuni in occasione del versamento della prima rata dell’Imu e della Tasi: la consueta scadenza del 16 giugno èstata spostata in questa occasione a slitta quest’anno a lunedଠ18 giugno, ma le cifre da versare certo non cambieranno.
Confedilizia ricorda che al momento sono stati veramente pochi i Comuni che hanno previsto un alleggerimento considerato invece che anche nel caso del blocco agli aumenti di aliquota, molte amministrazioni comunali avevano già raggiunto la quota massima prevista.Â
Ma chi deve pagare l’Imu e la Tasi e come si pagano?
Chi paga
Devono versare l’Imu e la Tasi tutti i proprietari e i titolari di diritti reali sugli immobili situati in Italia, eccezion fatta per i proprietari di prima casa visto che le abitazioni principali sono escluse dall’Imu e dalla Tasi, ad eccezione di quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 che sono immobili di lusso.
Nel caso di immobili in multiproprietà , l’Imu e la Tasi dovranno essere pagate dall’amministratore mentre le due imposte vanno pagate dagli affittuari solo se l’immobile non èutilizzato come prima casa.
QUANTO SI PAGA
Vediamo come calcolare la prima rata dell’Imu e della Tasi per il 2018 à¨, in molti casi, facile da calcolare tenendo conto delle aliquote e degli sconti adottati quest’anno dai singoli comuni. àˆ sufficiente possibile consultare il riepilogo e gli elenchi generali Regione per Regione pubblicati sul sito del ministero dell’Economia.
Per chi non ha registrato cambiamenti rispetto al 2017, sarà sufficiente pagare il 50% dell’imposta versata l’anno precedente e si puಠanche possibile pagare l’intero importo del 2018.
GLI IMMOBILI IN AFFITTO
Si prevede una quota della Tasi, tra il 10 e il 30% che dovrà essere pagata dal conduttore se non la utilizza come prima casa: l’importo non deve essere pagato al proprietario e se il comune non indica la quota dell’affittuario, questa si considera pari al 10%.
GLI SCONTI
Previsti anche degli sconti: una èrelativa agli affitti a canone concordato che possono abbattere l’imposta del 25%, l’altra al dimezzamento dell’imposta se l’immobile viene concesso ai parenti in linea retta entro il primo grado che la utilizzano come abitazione principale. àˆ necessario perಠun contratto di comodato d’uso.
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