Un gettito da circa 10,2 miliardi di euro che a fine anno dovrebbero raddoppiare in 20,5 miliardi: questo quanto dovrebbe entrate nelle casse dello Stato in occasione del veramente dell’acconto di Imu e Tasi.Â
Saranno circa 25 milioni i proprietari di immobili (e non di prime case) che il 17 giugno dovranno versare l’acconto prima del saldo previsto per metà dicembre.Â
E stando ai calcoli del Servizio Politiche Territoriali della Uil, l’esborso medio dell’acconto per una casa di capoluogo di provincia sarà di 535 euro per un totale annuo di circa 1070 euro. Ma ci sono poi dicare decisamente alte, per acconti che possono arrivare a circa 2000 euro, per le case di lusso nelle gradi città . I costi di Imu/Tasi sulle prime case di lusso, come abitazioni signorili, ville e castelli, collocata in un capoluogo di provincia, il costo medio èdi 2.610 euro con circa 1.305 euro con l’acconto e con punte di oltre 6 mila euro. Per una seconda pertinenza dell’abitazione principale della stessa categoria catastale, come cantine, garage, posti auto, tettoie, il versamento all’Imu/Tasi con l’aliquota delle seconde case, ammonta a circa 56 euro con 28 euro con l’acconto e punte di 110 euro annui.Â
Saranno circa tre milioni e mezzo i proprietari di prima casa che dovranno pagare per le pertinenze dell’abitazione principale.Â
L’aliquota ammonta al 10,4 per mille, ma rapporto della Uil conferma che in oltre 200 Comuni le aliquote aumenteranno anche in 4 Città capoluogo (Torino, La Spezia, Pordenone e Avellino). “In particolare, ad Avellino l’aliquota per le seconde case e altri immobili tra IMU/TASI sale dal 10,5 per mille al 10,6 per mille. In realtà non sono molti i Comuni che hanno aumentato quest’anno le aliquote, dopo tre anni di blocco anche perchè in molto capoluoghi di provincia provincia le aliquote sono già al massimo.
IMU E TASI, LE ALIQUOTE DA APPLICARE
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