Hanno fatto già sapere di volersi adeguare alle disposizioni contenute nella manovra finanziaria Lombardia, Liguria, Veneto, Basilicata e Sicilia, in cui già a partire da oggi si pagheranno i ticket di 10 e 25 euro.
Al contrario, invece, hanno fatto sapere che non intendono applicare il ticket aggiuntivo per le visite specialistiche Veneto, Umbria, Sardegna, Emilia Romagna, Val D’Aosta e Trentino Alto Adige, che perಠadotteranno il ticket di 25 euro sui codici bianchi.
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Le restanti regioni, invece, non hanno ancora ben deciso cosa fare, per cui il provvedimento resterà sospeso ancora per qualche giorno. Per quanto riguarda il Lazio, Renata Polverini ha spiegato che non èsclusa un’adesione in quanto non ècerto che la regione si possa permettere di non introdurre il ticket. Come ha spiegato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, infatti, le amministrazioni possono anche non applicare il ticket sulle visite specialistiche ma in questo caso devono perಠadottare altre misure di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie per partecipare al mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario e del controllo dell’appropriatezza.
Secondo le prime stime saranno circa 15 milioni gli italiani che dovranno sborsare 10 euro in pi๠per una visita o un esame specialistico, compresa una semplice radiografia o un banale esame del sangue. Questo, secondo alcune associazioni dei consumatori, significa che per alcuni esami o visite risulterà meno dispendioso rivolgersi ad un privato. L’esempio èquello dell’emocroma, che se ci si rivolge al servizio sanitario ha un costo di 3-4 euro che passa a 13-14 euro con l’aggiunta del ticket, ossia una cifra superiore a quella richiesta dalla maggior parte degli ambulatori.