Roma, Torino e Napoli: che cos’hanno in comune? Sono le tre città in cui si paga il maggior numero di tasse.
Un primato conquistato in base alle aliquote fiscali pi๠alte relative a Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive), Irpef (‘imposta sul reddito delle persone fisiche), Imu (Imposta Municipale Unica) e Tasi (Tassa sui Servizi Indivisibili). Questo èquanto emerge dalla Mappa del fisco locale in Italia, studio realizzato dal Centro studi di Unimpresa e realizzata sui dati dell’Agenzia delle Entrate, della Corte dei conti e del Dipartimento Finanze.
Alle tre città del podio, seguono Genova, Bologna, Ancona e Campobasso, altri capoluoghi di regione che vantano imposte pi๠alte sulle imprese e sulle famiglie, ma anche sui capannoni industriali senza risparmiare neppure le case.
L’indagine, e i relativi risultati, sono stati effettuati sommando alle aliquote Irpef (che sono definite dalle regioni) anche il totale delle addizionali Irpef (che sono stabilite dalle regioni e dai comuni), dell’Imu e della Tasi.Â
Per stilare la classifica lo studio ha preso in considerazione una serie di “punti” che sono stati attribuiti alle città e alle regioni che applicano aliquote decisamente alte in particolare sui quanti punti presi in considerazione dallo studio.
TASSE, LE SCADENZE FISCALI DI FEBBRAIO
Alle sette città che presentano le tasse pi๠alte di tutta Italia seguono le città di Firenze, Palermo, Perugia, Bari, Potenza, Trieste e Catanzaro.
Staccate, rispetto al secondo gruppo, risultano invece Milano, Cagliari, L’Aquila, Aosta, Trento e Bolzano. E contro ogni previsione, la città di Venezia, particolarmente alta come costo della vita, risulta non avere aliquote alte.
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