Dovrebbero arrivare nell’arco di pochi giorni i chiarimenti da parte del Ministero dell’economia e delle finanze sul corretto calcolo della Tari, la tassa sui rifiuti che èstata calcolata in modo errato da alcuni Comuni, arrivando anche al doppio dell’importo reale.
Sono già state previste delle modalità per chiedere i rimborsi nel caso in cui un Comune non abbia applicato la tassa in modo corretto e le associazioni dei consumatori sono già sul piede di guerra per poter avanzare le cause risarcitorie nei confronti dei Comuni che dovranno non solo restituire le somme illecitamente ricevute, ma anche restituire gli interessi di legge e le spese nei confronti dei cittadini.Â
Lo rende noto l’Adiconsum che chiarisce come dalla giornata di lunedà¬, partirà un’azione collettiva nei confronti dei Comuni nel corso degli ultimi cinque anni.
E da lunedଠci sarà anche un numero dedicato da parte del Codacons per fornire informazioni e istruzioni ai cittadini su come poter verificare eventuali errori sulle bolletta Tari avviando le pratiche per la restituzione delle somme.
TARI, COME CHIEDEREIL RIMBORSO
A mettere in evidenza le errate applicazioni delle tariffe Tari, èstata un’interrogazione parlamentare di un deputato di M5S: tutto sarebbe nato da una sbagliata interpretazione della Tari la cui parte variabile va applicata solo ed all’abitazione e non anche alle pertinenze, dettaglio che i Comuni hanno voluto ignorare gonfiando le somme nel corso degli ultimi anni. E anche la Lega ha presentato un emendamento alla Legge di Bilancio a sostegno del calcolo corretto Tari in modo tale che la tassa relativa alla quota variabile sia applicata solo una volta per le abitazioni con pertinenze.
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