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Tassa patrimoniale 2011 su immobili e valori inevitabile

Le novità  del governo Monti su tasse, pensioni e lavoro stanno suscitando non poca preoccupazione negli italiani. Se da un lato la riduzione dell’aliquota sull’acconto Irpef 2011, introdotta tramite decreto del presidente del Consiglio datato 21 novembre e finalizzata ad incrementare i consumi in vista del periodo natalizio, èstata accolta positivamente, dall’altro le nuove annunciate tasse stanno scatenando veri e propri attacchi d’ira.

Il nuovo premier, infatti, ha già  affermato senza mezzi termini che reintrodurrà  l’Ici sull’abitazione principale, definendo l’esenzione della prima casa dall’imposta comunale una anomalia tutta italiana.

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Oltre all’Ici, che preoccupa principalmente le famiglie che faticano già  a pagare le rate del mutuo per l’abitazione in cui abitano, a preoccupare èanche la possibile introduzione di una patrimoniale, che sebbene non gode ancora dell’approvazione di tutti i partiti politici, sembra ormai una misura inevitabile per evitare il collasso del paese.

COME RATEIZZARE LE TASSE

Inizialmente si era parlato di una patrimoniale che riguardasse tutti i beni posseduti, sia mobili che immobili, compresi i conti correnti su i quali, ricordiamo, una misura del genere era già  stata introdotta nel 1992, quando fu imposta una tassa patrimoniale che prevedeva un prelievo forzoso del 6 per mille sui conti correnti degli italiani.

Sebbene Bruxelles abbia invitato a fare attenzione ad introdurre misure cosଠdrastiche, in quanto il rischio èquello di provocare un’ingente fuga di capitali, un nuovo prelievo forzoso sui conti correnti degli italiani non èancora stato del tutto escluso, anche se nel corso degli ultimi giorni il nuovo esecutivo èapparso pi๠propenso ad introdurre una patrimoniale definita “pi๠digeribile”, in quanto riguarderebbe solo i beni immobili e i valori con una soglia di esenzione fissata a 1-1,5 milioni di euro.