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Tassa sulla lode, dietrofront delle Entrate

studente meritevole

La legge prevede un piccolo premio a favore degli studenti liceali pi๠meritevoli. Coloro che ai sospirati 100/100esimi riescono ad aggiungere la ciliegina della lode, infatti, ricevono dallo Stato un bonus, il cui ammontare peraltro con il tempo èstato ridimensionato: nel 2008 erano 1.000 euro, nel 2009 sono diventati 650.

Ma se, fino a poche settimane fa, gli studenti potevano almeno contare di avere la somma per intero, ora, invece, il discorso pare essersi complicato.


Alle scuole italiane, infatti, èstata inviata una copia di una circolare dell’Agenzia delle Entrate, che a dire il vero risale al giugno scorso ma che all’epoca era passata pressochè inosservata.
Nella circolare, l’Agenzia stabiliva che il premio sulla lode era da considerarsi assimilabile ad una borsa di studio, e le borse di studio, a loro volta, sono fiscalmente assimilate al reddito da lavoro dipendente: pertanto, dev’esserci tassazione. Molte borse di studio, in realtà , sono esenti da imposte per espressa disposizione di legge, ma nel caso del premio per la lode nessuna legge prevede esplicite esenzioni.


In conclusione, ha stabilito l’Agenzia, sul premio occorre eseguire una ritenuta d’acconto del 20% prima di erogarla ai beneficiari, nonchè provvedere agli altri adempimenti propri del sostituto d’imposta (F24, CUD, 770), anche rimettendo a posto le situazioni degli anni precedenti.

Ma, dopo che i giornali hanno divulgato il caso, nei giorni scorsi èsceso in campo il ministro Tremonti in persona, che ha invitato l’Agenzia a rivedere il caso. Il dietrofront dell’ente èstato quasi imbarazzante: da un giorno all’altro, èstato emesso un comunicato stampa in cui si disconosce l’assimilazione fra premio alla lode e borse di studio (non trattandosi di un sostegno per nuovi studi), con conseguente esenzione del premio da ogni tassazione.