Cinema, televisione e web, infatti, necessitano di una grande quantità di figure tecniche di stampo nuovo, a fronte di un’offerta formativa dei nostri atenei che èancora agli inizi. Non a caso, peraltro, molte aziende del settore si disinteressano completamente del percorso di studi dei candidati e valutano invece direttamente sul campo la loro esperienza e creatività prima di procedere all’assunzione.
Esistono, comunque, alcuni corsi di studi molto apprezzati, come quelli proposti dalla scuola IED di Milano e dalla Big Rock di Treviso.
Gli sbocchi sono tantissimi. Per esempio, i coloristi, che collaborano col direttore della fotografia di un film o di uno spettacolo trasmesso in digitale. Il loro ruolo èdi intervenire su singoli dettagli dell’opera (magari su alcuni fotogrammi ben precisi) per migliorare la visibilità o correggere qualche piccolo particolare per rendere l’immagine pi๠accattivante, magari raddrizzando digitalmente luci, colori o suoni.
Ma non manca nemmeno la richiesta di esperti di “motion graphic†(ossia esperti di tecnologie digitali che simulano il movimento all’interno di immagini statiche), di designers, di periti di animazioni tridimensionali.
I requisiti personali e professionali sono molto elevati. Occorre una conoscenza dettagliata dei software di grafica e, allo stesso tempo, delle tecniche di comunicazione, ma anche un pizzico di sensibilità artistica non èfuori posto.
Va anche detto che gli appassionati del settore, anzichè proporsi presso una grande azienda, possono valutare l’idea di mettersi in proprio: le piccole imprese che offrono servizi digitali stanno sorgendo come funghi in tutta Italia, e a nessuna di esse manca il lavoro.