I voucher sono stati un ottimo strumento per la disciplina del lavoro stagionale, per assicurare a tutti, giovani e non, un pagamento adeguato per la prestazione svolta, con tanto di assicurazione e versamento ai fini pensionistici. Adesso perಠsono sfuggiti di mano e sono usati per ogni genere di prestazione.Â
I voucher non possono essere usati per pagare tutti i tipi di prestazione, ma purtroppo èquel che accade. Allora forse èarrivato il  momento di mettere un freno alla situazione. Un comunicato del Ministero del Lavoro chiarisce la questione.
I voucher per le prestazioni di lavoro accessorio saranno resi pienamente tracciabili. Le imprese che li utilizzeranno dovranno comunicare preventivamente, in modalità telematica, il nominativo ed il codice fiscale del lavoratore per il quale verranno utilizzati, insieme con l’indicazione precisa della data e del luogo in cui svolgerà la prestazione lavorativa e della sua durata.Â àˆ quanto prevede una norma inserita nel primo decreto correttivo dei decreti attuativi del Jobs Act che verrà portato all’approvazione in una delle prossime riunioni del Consiglio dei Ministri.
Fermo restando il valore positivo dei voucher come strumento per favorire l’emersione del lavoro nero, la norma, che introduce una modalità di controllo analoga a quella già in essere per il cosiddetto “lavoro a chiamata”, punta ad impedire possibili comportamenti illegali ed elusivi da parte di aziende che -al pari di un cittadino che utilizza il biglietto dell’autobus solo se sale a bordo il controllore- acquistano il voucher, comunicano l’intenzione di utilizzarlo ma poi lo usano solo in caso di controllo da parte di un ispettore del lavoro.