Ora che sono passati un paio di anni dall’entrata in vigore dell’ultima grande riforma del lavoro, la famosa legge Fornero del 2012, si cominciano a tracciare i primi bilanci in merito all’andamento dei provvedimenti di quest’ultima, che toccano anche sfere molto delicate come il licenziamento e la rassegna delle dimissioni.Â
licenziamento e dimissioni
Preavviso interruzione rapporto di lavoro colf e badanti
Il contratto collettivo nazionale di lavoro inerente a colf e badanti stabilisce delle regole inerenti i casi di dimissioni e di licenziamento per questi due tipi di figure professionali. Come capita in tutti gli altri CCNL, alias i contratti collettivi nazionali di lavoro, non viene fatta una differenziazione in base ai livelli raggiunti, ma in base alle ore di lavoro che vengono effettuate settimanalmente da parte del collaboratore domestico.
Inidoneità al lavoro e licenziamento per giusta causa
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 12561 del 22 maggio 2013, con la quale èstatp rigettato il ricorso presentato da un dirigente psicologo, licenziato per giusta causa dal suo datore di lavoro in quanto non in grado di eseguire correttamente le proprie mansioni e di relazionarsi con gli altri colleghi, tanto da arrivare ad ostacolare il lavoro altrui.
Omessa comunicazione malattia e licenziamento
Ad affermarlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 10552 dello scorso 7 maggio 2013, con la quale èstato giudicato il caso di un lavoratore dipendente che non aveva provveduto a far pervenire al suo datore di lavoro il certificato dell’ospedale presso il quale era stato ricoverato e che conteneva una prognosi di venti giorni, provvedendo invece a consegnare un successivo certificato del medico curante che considerava sufficiente per la guarigione una periodo di assenza minore di quella originariamente prescritto dall’ospedale.
Licenziamento per denuncia sulla sicurezza infondata
Nel caso in esame, in particolare, il lavoratore di una società di gestione di un inceneritore, avente qualifica di responsabile dei collaudi, delle verifiche e dei controlli dei lavori di natura specialistica, aveva denunciato che in occasione di un guasto alla caldaia egli non era stato avvisato, nonostante fosse il responsabile, e che i lavori di riparazione non erano stati eseguiti a regola d’arte, con concreti rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Licenziamento e pausa caffà¨
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 7829 del 28 marzo 2013, con la quale èstato giudicato il caso di un dipendente del Credito Emiliano addetto allo sportello che, nonostante una fila di circa 15 persone, si era allontanato per una pausa caffà¨.
Periodo di comporto e licenziamento illegittimo
La durata del periodo di comporto èstabilita dal contratto collettivo nazionale di riferimento, ad esempio per i dipendenti pubblici èdi 36 mesi, di cui 18 mesi retribuiti e altri 18 mesi non retribuiti.
Licenziamento legittimo in caso di assenze ripetute
In particolare, nel caso specifico la lavoratrice, addetta alle pulizie, era stata assunta per svolgere le sue mansioni presso gli uffici della Regione Veneto a Venezia, tuttavia a causa della ristrutturazione in corso presso l’edificio che ospitava tali uffici era stata chiamata a svolgere la sua prestazione lavorativa presso la nuova sede di Mestre, secondo gli stessi orari di lavoro.
Licenziamento per mancanza di mansioni equivalenti
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 5963 dell’11 marzo 2013, che ha quindi interpretato in maniera restrittiva la norma che prevede l’obbligo a carico dell’azienda di provare a ricollocare il dipendente qualora le sue mansioni dovessero essere soprresse.
Licenziamento illegittimo per denuncia illeciti in azienda
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione, che ha accolto il ricorso presentato da un lavoratore dipendente, che insieme ad altri suoi cinque colleghi aveva denunciato alcuni illeciti commessi dalla società presso la quale prestava servizio in relazione ad un appalto per la manutenzione di alcuni semafori, allegando all’esposto alcuni documenti aziendali e senza prima informare la società stessa, la quale a sua volta aveva licenziato il dipendente per diffamazione.
Licenziamento legittimo se si rivela che la società sta per chiudere
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 4859 del 27 febbraio 2013, secondo cui una simile condotta va a compromettere irrimediabilmente il rapporto di fiducia che deve necessariamente intercorrere tra lavoratore e datore di lavoro.
Licenziamento e patteggiamento del reato
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 3912 del 18 febbraio 2013, con la quale èstato respinto il ricorso presentato da un’azienda, la quale sosteneva che ai fini del licenziamento disciplinare la sentenza di patteggiamento dovesse considerarsi equiparata ad una sentenza di condanna.
Licenziamento per breve assenza ingiustificata èillegittimo
A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione, che ha confermato la sentenza della Corte d’Appello di Roma e disposto l’annullamento del licenziamento intimato ad un dipendente come sanzione disciplinare per essersi allontanato dal luogo di lavoro con una giustificazione infondata per quasi tre ore.
Mobilità esclusa in caso di licenziamento individuale nel 2013
A comunicarlo èstato l’Inps, che mediante apposita circolare sull’argomento ha spiegato che a partire dal 2013 i lavoratori licenziati per giustificato motivo oggettivo, ossia per ragioni inerenti all’attività produttiva e all’organizzazione del lavoro, non possono pi๠iscriversi alle liste di mobilità . Di conseguenza, questi stessi lavoratori non possono usufruire degli incentivi per la riassunzione che l’iscrizione in queste liste comporta.
Anticipo TFR con false motivazioni legittima il licenzimento
Tale richiesta, tuttavia, puಠessere avanzata solo per far fronte a spese urgenti, come ad esempio spese mediche non coperte dal servizio sanitario nazionale o l’acquisto della prima casa, pertanto occorre fornire idonea documentazione comprovante tali spese.