Il Governo Letta ha emanato il decreto per sbloccare il pagamento da parte della pubblica amministrazione nei confronti dei privati, ma ancora la situazione non sembra essersi sbloccata in positivo. Dai dati emerge infatti che non tutti gli enti si stanno comportando allo stesso modo. Infatti i comuni vengono promossi in questa speciale classifica dei buoni pagatori, mentre vengono bocciate le regioni e le amministrazioni statali.
La scadenza del termine per la pubblicazione su internet dell’elenco dei debiti era prevista alla data del 5 luglio. In particolare gli enti locali erano soggetti all’obbligo imposto dall’art. 6, comma 9, del dl 35/2013  di pubblicare sul proprio sito internet l’elenco completo dei debiti per i quali sono stati comunicati ai creditori l’importo e la data di pagamento.
Perಠnel giorno successivo alla data di scadenza, una indagine ha dimostrato che i pi๠diligenti risultano i sindaci e quindi i comuni. Fra i capoluoghi di regione, infatti, solo Bolzano, Bologna, Roma, Campobasso e L’Aquila risultano inadempienti. Tra questi c’èanche il comune di Ancona, il cui sito era inaccessibile, forse perchè in aggiornamento).
Alcuni comuni hanno provveduto a pubblicare l’intero elenco ma hanno commesso qualche imprecisione. Ad esempio, Torino e Bari hanno trascurato di oscurare i dati relativi ai creditori. In questo modo hanno violato ciಠche era stato previsto dalla circolare della Ragioneria generale dello stato n. 30/2013. L’elenco del comune di Bari inoltre presenta alcune voci di difficile comprensione, che sembrano fare riferimento alla presunta mancanza dell’impegno contabile necessario per procedere al pagamento.
Altro caso particolare èquello del comune di Cagliari che ha annunciato l’attivazione di un servizio on-line denominato «Portale del creditore». Il servizio seriverà per la consultazione dei dati contabili, relativi ai crediti vantati dai fornitori nei confronti dell’amministrazione. Per accedere al servizio perಠsarà necessario ottenere l’autorizzazione attraverso la compilazione di un modulo. Esso si potrà ottenere attraverso la procedura di accreditamento. Tutto ciಠsecondo gli analisti èin contrasto con la norma, che richiede una pubblicazione senza filtri dei dati essenziali relativi ai debiti.