Gli sforzi del Governo Letta si sono concentrati nelle scorse settimane riguardo al tema dell’occupazione giovanile con l’approvazione del pacchetto lavoro all’interno del cosiddetto decreto del Fare, che dovrebbe secondo le intenzioni dell’esecutivo, stimolare le assunzioni da parte delle imprese dei giovani tra i 19 e i 29 anni.
Il decreto contiene molteplici incentivi a fare dell’occupazione giovanile ed èadesso in corso di revisione da parte del Parlamento. Molti sono stati gli emendamenti al decreto iniziale. Uno dei provvedimenti pi๠interessanti èl’incentivo giovanile per l’assunzione dei giovani a tempo indeterminato.
Sono stati perಠfissati dei requisiti per ottenere l’agevolazione in questione. In particolare ènecessario che i giovani lavoratori:
- non lavorino da almeno sei mesi, in particolare non devono avere un lavoro regolarmente retribuito da almeno sei mesi
- oppure non devono possedere un diploma di scuola media superiore o professionale
- oppure devono vivere da soli e avere una o pi๠persone a carico nel proprio stati di famiglia
Il Governo elargisce in questi casi un incentivo che va ad aiutare l’impresa a pagare parte dello stipendio. In particolare l’incentivo èpari ad un terzo della retribuzione mensile lorda e puಠarrivare fino ad un massimo di 650 euro.
L’incentivo ètemporaneo e sono previste delle durate massime all’interno del testo di legge, che sono cosଠstabilite:
- 18 mesi nel caso in cui venga effettuata l’assunzione di soggetti esterni all’azienda che portino quindi ad un aumento dell’occupazione totale aziendale
- 12 mesi nel caso in cui l’azienda proceda alla conversione di lavoro a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato che portino quindi anche essi ad un aumento dell’occupazione
Il pacchetto lavoro èstato studiato dal ministro del Lavoro Giovannini, che lo ha affinato grazie alla contrattazione con i sindacati dei lavoratori e le organizzazioni degli industriali. Sono state previste anche delle modifiche alla riforma Fornero del lavoro, cioèla legge numero 92 del 2012.
- il ritorno a 10 e 20 giorni di durata del periodo di sospensione tra un contratto e l’altro, cioènel caso di stacchi tra un contratto a tempo determinato e il successivo
- introduzione della possibilità per i datori di lavoro che assumono lavoratori che godono momentaneamente del contributo Aspi di ottenere agevolazioni nella misura del 50% della quota Aspi che non verrà erogata al lavoratore in quanto assunto