Contributo di solidarietà  commercialisti non eliminato

Renzo Guffanti, presidente della cassa di previdenza dei dottori commercialisti, ha fatto sapere che il contributo di solidarietà  nei confronti dei pensionati continuerà  ad essere applicato.

La precisazione èarrivata a seguito della sentenza n. 2750/2013 pronunciata dalla Corte di Cassazione, che ha dichiarato illegittima la norma contenuta nella Legge Finanziaria del 2007 e che prevede appunto il prelievo di un contributo di solidarietà  a carico dei commercialisti in pensione a partire dal 1° gennaio 2007.

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Requisiti lavoratori salvaguardati riforma pensioni

Sulla Gazzetta Ufficiale del 21 gennaio scorso èstato pubblicato il Decreto che individua i lavoratori salvaguardati dalla riforma delle pensioni, ossia coloro che potranno accedere al pensionamento secondo le modalità  precedenti al decreto Salva Italia.

Tali lavoratori sono stati suddivisi in quattro diverse categorie. Alla prima appartengono i lavoratori destinatari di programmi di gestione delle eccedenze occupazionali con utilizzo degli ammortizzatori sociali sulla base di accordi stipulati in sede governativa entro il 31 dicembre 2011, sempre che alla data del 4 dicembre 2011 gli interessati non abbiano ancora cessato l’attività  lavorativa e siano stati collocati in mobilità , con raggiungimento dei requisiti per il pensionamento entro il periodo di fruizione dell’indennità  di mobilità .

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Ricongiunzione dei contributi gratis

A fronte di un emendamento dei relatori presentato ieri al ddl Stabilità , il ricongiungimento dei contributi tornerà  ad essere gratuito. Tale emendamento, infatti, introduce una nuova forma di totalizzazione retributiva, cioèdel calcolo tramite il sistema retributivo di pi๠quote da parte dei diversi istituti previdenziali presso i quali sono stati versati i contributi.

La misura deriva dalla necessità  di favorire i circa 610.000 lavoratori che hanno versato contributi sia nel settore pubblico che nel settore privato e che per effetto della riforma delle pensioni varata nel 2010 si trovano a dover pagare una consistente somma di denaro per il ricongiungimento degli spezzoni contributivi necessario ad ottenere la pensione.

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Gli esodati 2013 – 2014 sono 8.900

Gli esodati 2013 - 2014 sono 8.900

L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale avrebbe finalmente reso pubblicamente noto il numero dei lavoratori italiani esodati che, nel periodo di tempo compreso tra l’inizio del 2013 e la fine del 2014, dovrebbero maturare i requisiti necessari al pensionamento se, ovviamente, calcolati secondo la normativa previgente alla riforma delle pensioni del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero.

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Fondo esodati legge di Stabilità  2013

Fondo esodati legge di Stabilità  2013

Nonostante la bocciatura, dapprima da parte del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociale Elsa Fornero e, successivamente, da parte della Ragioneria di Stato, del cosiddetto ddl Pensioni, che avrebbe contribuito, nelle intenzioni del legislatore, a ridurre l’età  pensionabile a 58 anni di età  con 35 anni di contributi (diminuendo, di conseguenza, il numero degli esodati da salvaguardare, aumentati proprio a causa della riforma delle pensioni del Ministro Fornero), per questi ultimi, ovverosia per gli esodati, una speranza parrebbe comunque esserci.

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Il Governo Monti boccia il ddl Pensioni

Il Governo Monti boccia il ddl Pensioni

Il ddl Pensioni, ovverosia la proposta di legge finalizzata a modificare la riforma delle pensioni del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero riducendo l’età  pensionabile, con l’evidente scopo di consentire l’accesso alla pensione ad una pi๠vasta platea di interessati al contempo riducendo il numero degli esodati (per i quali, purtroppo, ancora non sarebbe stata individuata una soluzione definitiva), sarebbe stata bocciata dalla Ragioneria di Stato.

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Lo stop della Camera al decreto Esodati

Lo stop della Camera al decreto Esodati

Il decreto Esodati previsto dal primo decreto Spending review del Ministero dello Sviluppo Economico, il quale dovrebbe riuscire a salvaguardare ben 55.000 esodati (portando in questo modo, in considerazione del decreto Esodati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in questi ultimi giorni in fase di attivazione, il numero degli esodati complessivamente tutelati dal Governo Monti, dopo il “pasticcio” della riforma delle pensioni del Ministro Fornero, a quota 120.000) avrebbe recentemente subito un nuovo stop, ad opera della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati del Parlamento italiano, dopo quello da noi segnalatovi nelle scorse settimane.

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Bloccato in Aula dal PdL il decreto Esodati della spending review

Ancora problemi per gli esodati italiani che, purtroppo, ancora oggi non sarebbero letteralmente in grado di capire se, quando e, soprattutto, come, verranno definitivamente salvati da questo Governo Monti che, modificando le pensioni, grazie alla riforma della previdenza sociale del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, avrebbe creato una vera e propria platea di possibili interessanti a qualsiasi successivo provvedimento.

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Come accedere alla lista INPS degli esodati

Come accedere alla lista INPS degli esodati

Entro martedଠ21 settembre 2012, come forse già  saprete, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, ovverosia l’INPS, provvederà  a completare l’accertamento dei nominativi di tutti coloro i quali avrebbe diritto al trattamento pensionistico previsto dalla deroga alla riforma delle pensioni del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero.

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Chi rientra nei 55.000 esodati del decreto Spending review

Chi rientra nei 55.000 esodati del decreto Spending review

Il decreto sulla revisione della spesa pubblica, cosiddetto Spendig review, avrebbe tra le altre cose contribuito, grazie al personale e diretto impegno del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti che, dopo l’incidente istituzionale tra il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero ed il Presidente dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale Antonio Mastropasqua, avrebbe deciso di gestire in prima persona la delicata questione oggi alla nostra attenzione, al salvataggio di ulteriori 55.000 lavoratori per un totale, anche e soprattutto in considerazione del precedente decreto Fornero, di ben 120.000 esodati che sicuramente godranno, sino al maturamento degli adeguati requisiti pensionistici, di una qualche forma di indennità  economico – finanziaria.

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