La circolare n. 3 del 2013 del Dipartimento della Funzione Pubblica ha fornito una serie di chiarimenti in merito all’accesso alla pensione per gli esuberi della pubblica amministrazione. Il dubbio era sorto in merito alle regole antecedenti la riforma pensioni Fornero.
pensioni
Contributo di solidarietà illegittimo secondo la Consulta
Una decisione della Consulta ha previsto che il contributo di solidarietà previsto sulle pensioni d’oro èillegittimo. Tale tassazione era stata prevista dall’allora Governo Berlusconi con il decreto legge n. 98 del 2011 sotto forma di un prelievo forzoso denominato contributo di solidarietà .
Novità riforma pensioni ed esodati
Le intenzioni del Governo erano state chiare sin dall’inizio. Il neo ministro Giovannini aveva infatti annunciato dei cambiamenti dell’età pensionabile e dell’assegno Inps per cercare di sanare tutte le situazioni fatte scoppiare dalla riforma Fornero, una su tutte quella sugli esodati.
Contributo di solidarietà commercialisti non eliminato
La precisazione èarrivata a seguito della sentenza n. 2750/2013 pronunciata dalla Corte di Cassazione, che ha dichiarato illegittima la norma contenuta nella Legge Finanziaria del 2007 e che prevede appunto il prelievo di un contributo di solidarietà a carico dei commercialisti in pensione a partire dal 1° gennaio 2007.
Requisiti lavoratori salvaguardati riforma pensioni
Tali lavoratori sono stati suddivisi in quattro diverse categorie. Alla prima appartengono i lavoratori destinatari di programmi di gestione delle eccedenze occupazionali con utilizzo degli ammortizzatori sociali sulla base di accordi stipulati in sede governativa entro il 31 dicembre 2011, sempre che alla data del 4 dicembre 2011 gli interessati non abbiano ancora cessato l’attività lavorativa e siano stati collocati in mobilità , con raggiungimento dei requisiti per il pensionamento entro il periodo di fruizione dell’indennità di mobilità .
Ricongiunzione dei contributi gratis
La misura deriva dalla necessità di favorire i circa 610.000 lavoratori che hanno versato contributi sia nel settore pubblico che nel settore privato e che per effetto della riforma delle pensioni varata nel 2010 si trovano a dover pagare una consistente somma di denaro per il ricongiungimento degli spezzoni contributivi necessario ad ottenere la pensione.